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Capitolo 2: dai Pokemon agli Yokai, una piccola panoramica!

E’ il giorno dell’uscita dei giochi Pokemon. La sveglia è impostata abbastanza presto, per non trovare fila di fronte al negozio di videogiochi di fiducia. Alle 9 sei già lì, nel tragitto pensi allo starter più bello, performante e competitivo. Eppure la fila è già lunga: qualcuno si è svegliato prima di te, molto prima di te. Pensavi che saresti sembrato uno strano maestro che porta la scolaresca in gita in un negozio di video game. Invece no! L’età media dei partecipanti a quella lunga fila annuale, quasi rituale, è molto più alta di quanto ti aspetti. Hanno tutti più o meno vent’anni. Sono divisi in nostalgici, fanatici del competitivo, curiosi. Gotta catch’em all(and wins all the online battles!), insomma.

Non sono solo i giochi dei Pokemon a renderli famosi. Infatti ci sono numerose vicende, di cui non sappiamo dove inizia la realtà e finisce la fantasia, dal retrogusto horror, che accompagnano le vicende dei Pocket Monsters: per esempio la celeberrima Sindrome di Lavandonia, in assoluto la più discussa, le relazioni parentali tra l’orfano Cubone e Kangaskhan, la capacità di trasformarsi che accomuna Mew e Ditto, il fenomenale Pokemon Shock legato all’espisodio di Porygon, pokemon artificiale dagli occhi vitrei, la morte del Raticate di Gary Oak in Pokemon Rosso e Verde, la somiglianza delle ombre di Clefable e Gengar, vari glitch e bug che hanno dato al gioco quel tocco esoterico che tanto piace ai più grandicelli.

Meno conosciuti, ma alcune sicuramente altrettanto inquietanti, sono i miti e yokai che hanno ispirato la creazione di alcuni Pokemon. Ma soprattutto.. Cosa sono gli Yokai? Gli yokai sono “manifestazioni inquietanti”(proprio questo è il significato del suffisso -kai), cioè spiriti e demoni tipici della mitologia giapponese. Ci sono gli oni, simili agli occidentali orchi, gli umanoidi come i kappa, gli yokai dall’aspetto di oggetti e dalle sembianze animali, come le intelligenti e longevi volpi, cioè le kitsune. La religione nei Paesi dell’Estremo Oriente strizza l’occhio di continuo al folklore locale, non distingue nettamente bene e male: infatti, nonostante la maggior parte degli yokai siano spaventosi, alcuni di essi rappresentano semplicemente esseri sovrannaturali, alcuni dei quali neanche così tanto interessati a rapportarsi con gli esseri umani.

  1. Frosslass/Yuki Onna

Congela le prede con un alito glaciale a -50°C. Si dice che poi le metta segretamente in mostra” recita il Pokedex di Unima. Questa invece è la voce del Pokedex tratta da Pokemon Zaffiro alpha: “Qua e là corre ancora voce che Froslass fosse in origine una donna dispersa in montagna tra la neve“. Frosslass è un Pokemon di tipo Ghiaccio e Spettro, ispirato alla figura folcroristica della Yuki-Onna, cioè “donna delle nevi”. La Yuki-Onna assume le fattezze di una donna bellissima, con la pelle bianchissima e un bianchissimo kimono. La versione più conosciuta del mito è quella tratta dall’opera “Kwaidan: Stories and Studies of Strange Things” di Lefcardio Hearn: un taglialegna e un bellissimo giovane apprendista erano viandanti durante una tormenta di neve. La donna delle nevi decise di salvare il più giovane e di uccidere il più vecchio, a patto che lui non raccontasse mai cosa era successo quella notte. Il giovane quindi tornò in città e continuò a vivere tranquillamente, si sposò con una donna meravigliosa di nome O-Yuki. O-Yuki pareva diversa dagli altri esseri umani: infatti nonostante ebbero dieci figli continuava a mantenersi giovane e perfetta come il giorno in cui arrivò al villaggio. Una sera, dopo che i bambini erano andati a letto, l’uomo le raccontò di aver conosciuto una donna di aspetto simile a lei, con la stessa pelle bianca, rivelandole la segreta storia di quella tormenta di neve. Sua moglie O-Yuki improvvisamente si infuriò e rivelo di essere proprio lei la donna nelle nevi: poiché l’uomo aveva infranto la promessa di segretezza lei avrebbe dovuto ucciderlo, ma non lo fece per amore dei figli. Lo risparmiò, ma si allontanò, scomparendo nella nebbia e abbandonando la vita domestica.

 

    2. Mawile/ Futakuchi Onna

Non bisogna mai farsi ingannare dallo sguardo mansueto di Mawile, che è invece estremamente pericoloso. Tenta così di far abbassare la guardia al nemico per attaccare con le possenti mascelle formate da corna trasformate” voce del Pokedex di Pokemon Zaffiro alpha. Mawile è un Pokemon di tipo Acciaio e Folletto, anche questo con sembianze palesemente femminili. La caratteristica più evidente del suo aspetto sono un paio di mascelle dentate sulla parte posteriore del collo. Lo yokai corrispondente a questo Pokemon, il Futakuchi Onna, ha una bocca nascosta tra i capelli della nuca. Questa bocca non si limita ad esistere ma borbotta e sputacchia, alla ricerca di cibo. Secondo alcune versioni del mito i capelli della donna si muovono come serpenti per portare il cibo alla bocca del demone, ricordando la Mega Evoluzione del Pokemon. La Futakuchi Onna era una matrigna che non sopportava il figlio di primo letto del marito, dunque lo lasciò morire di fame. Qualche giorno dopo la sua morte un taglialegna ferì la signora con la sua ascia, lasciandogli una ferita dietro il collo. Lo spirito del figliastro si andò ad insinuare nella ferita e si vendicò della donna negligente, chiedendole continuamente cibo.

   3. Golduck e Lombre/Kappa(ma anche Nix nella mitologia nordica!)

I kappa sono yokai umanoidi dalla dimensione di bambini che abitano nei laghi giapponesi. I loro corpi generalmente vengono rappresentati come quelli di scimmie o di rane con una depressione circondata da ispidi capelli(Golduck) o una foglia di ninfea(Lombre) piena d’acqua sulla testa. Hanno i piedi palmati e sanno nuotare bene, il che spiega perché entrambi sono Pokèmon d’acqua! La mitologia riguardo i kappa passa dal goliardico al violento: infatti questi yokai potevano limitarsi a scherzi semplicemente maliziosi, come guardare sotto il kimono delle donne, oppure spingersi fino ad atti crudeli, come rapimenti di bambini e stupri. I kappa si nutrivano delle interiora della vittima, succhiandola dall’ano. L’unico cibo che questi yokai preferiscono ai bambini sono i cetrioli. Per quanto questa creatura appaia demoniaca non è completamente nemica degli umani: i kappa infatti giocano a shojo e si prestano a battaglie di sumo. L’unico modo per sfuggire alla loro ferocia e inchinarsi di fronte a lui per salutarlo, poiché il kappa si inchinerà a sua volta, perdendo l’acqua sulla foglia di ninfea o nella depressione. Una volta persa quest’acqua il kappa non si muoverà più fino a che non sarà di nuovo piena: se lo stesso umano lo aiuterà a riempirla nuovamente il kappa diventerà un servo fedele a vita. Nella descrizione di Golduck si legge testualmente: “Questo Pokémon che abita nelle paludi non di rado è confuso con il mostro giapponese kappa“. Curiosamente la cultura nordica ha spiriti d’acqua mutaforma estremamente simili al kappa: i Nix. I Nix cambiano nome a seconda che siano in Inghilterra, in Germania o nella Scandinavia e possono essere maschi o femmine. Questi spiriti suonano il violino per attirare donne e bambini come vittime. Secondo alcune versioni invece i Nix sono del tutto innocui: la loro musica intrattiene uomini e donne nei pressi dei fiumi. In seguito all’evangelizzazione del Nord Europa si sono aggiunte altre superstizioni al mito preesistente, come la preferenza dei Nix per le donne incinta, i bambini non battezzato e le azioni più cruente il giorno della Vigilia di Natale o il giovedì. Si pensa comunque che tutti questi miti siano nati per avvertire i bambini del pericolo dell’acqua. Quindi attenzione al prossimo bagno in un lago!

4. Espeon/Nekomata

Il Nekomata è uno yokai caratterizzato da una coda biforcuta o da due code, come suggerisce il nome. Si racconta che in casa del samurai Echigo, qualche secolo fa, avvenivano eventi inspiegabili, ad esempio alcuni oggetti si spostavano da soli. Il furbo samurai capì subito che la colpa era di un enorme gatto, lungo più di un metro, che si aggirava per la casa. Il nome europeo di Espeon deriva dall’acronia ESP, cioè Extra Sensorial Perception ed è infatti un Pokèmon di tipo Psico. E’ simile allo yokai, oltre che per le sembianze di gatto con la coda biforcuta, anche per i poteri psichici. Si dice che questo yokai abbia poteri sciamanici, muova i morti come marionette e sia molto vendicativo. I Nekomata sono estremamente simili ai Bakeneko, ma hanno poteri psichici più potenti e un legame più forte con la negromanzia.


Se si vogliono fare collegamenti tra Pokèmon e mitologia non si potrebbe mai finire. Ad esempio Alakazam e le sue preevoluzioni sono ispirati alla kitsune, la volpe dai poteri psichici, capace di deformare spazio e tempo e di far impazzire; Vulpix e Ninetales alla volpe a nove code, simbolo a volte benevolo e altre maligno presente nel folklore coreano, giapponese e cinese; Drowzee al Baku, un tapiro cinese, capace di divorare incubi notturni e sfortune. I Pokèmon non si sono limitati solo ai miti orientali. Si può, ad esempio associare Dragonair al Quetzalcoatl, divinità mesoamericana con il corpo di serpente e le ali sulla testa: si trattava di una divinità così importante che un imperatore azteco credette all’inizio che lo sbarco di Cortès nel 1519 fosse il ritorno di Quetzalcoatl, lasciandogli conquistare il Messico senza opporre resistenza. A proposito di mitologia americana: Zapdos potrebbe essere ispirato proprio dal sacro Thunderbird, dal nome diverso per varie tribù di nativi, creatura capace di addensare le nubi e generare il rumore dei tuoni attraverso il movimento delle ali. Moltrès potrebbe invece ispirarsi alla fenice, mentre Articuno al Rok, uccello persiano capace di divorare elefanti, conosciuto al mondo occidentale grazie ad una aggiunta postuma a “Le Mille e Una Notte”. Senza molti giri di parole Golem invece è chiaramente un riferimento ai golem, figura antropomorfa nella mitologia ebraica, un gigante d’argilla forte ed obbediente, creato per difendere il popolo ebraico dalle persecuzioni. Non soltanto Golem si ispira a questa creatura d’argilla, ma anche il “trio dei Regi” e il Pokèmon Golurk; in particolare la descrizione nel Pokèdex di quest’ultimo dice che venne creato da un’antica civiltà per essere usato come guardiano. E ancora tanto, tanto altro, ma lascio a voi il piacere della scoperta.

I Pokèmon, fra meraviglia e mistero, tenerezza ed inquietudine, mitologia e pixel, fra il sacro e il kawaii: capite adesso perché piacciono anche a noi grandi?

 

 

 

 

 

 

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